di Silvio Benedetto
Cappella Chiaramontana, Agrigento
giugno 1997
Testo: Giovanni Bonanno
Alla rosa dell’empireo Silvio Benedetto dedica una singolare opera. Dipinto che, nella essenzialità figurale, rifugge da costruzioni architettoniche e narrative. Sintetizza nell’unità di due iconi un’idea complessa della Jerusalemme celestis, passionale ed essenziale, che non illustra né commenta il canto XXXI. Si tratta, più che della sapienza intellettuale di un teologo, del travaglio religioso di un eretico. Di un artista che raggranella frammenti di spirito nella quotidianità e che guarda al Paradiso con anima e carne, madide di profumi e afrori.