Testo: Giovanni Bonanno (L’arte contemporanea dinanzi al Golgota, pagine: 131- 153)
Editore: Diocesi di Patti
Anno di pubblicazione: 2009
L’incipit del XX secolo è travolgente. Correnti estetiche e artistiche danno origine a grandi movimenti, che si rapportano alla storia contemporanea e ai suoi sconvolgimenti politici, militari e sociali, che presto catalogano guerre ed ecatombi in Europa e in molte parti dell’occidente e dell’oriente. Per intellettuali e artisti, di matrice nietzchiana, la guerra è igiene del mondo prima del 1914. Dopo appare anche a loro immane genocidio, che ricopre di cadaveri i campi di battaglia. Dubbio e sconcerto trafiggono la mente. Ovunque è il trionfo della morte che si eleva su cumuli di giovani uccisi, decomposti dal sole e dal fango. Nessun requiem è per loro.
Scandalo della ragione si svela la morte di Dio. Assurdo metafisico che entra nella quotidianità radicandosi nella collina del Golgota, che si impregna del sangue dell’innocente. Luogo di atrocità , svettante sulla città che dorme, mentre il cielo si trasforma in ombra funerea e la terra è lancinata da tremori.
Scandalo della fede, che trascina nell’abisso chi è in cerca di una risposta al perché delle ignominie e della morte, non avendola trovata nella raison degli illuministi e del superuomo di Nietzsche. Dentro il buio altro non percepisce che un nulla, il suo, implorante un baluginio di fiaccola che indichi, almeno, l’inizio di una strada incontro al mistero.
Allo scandalo divino guardano innocenti e criminali, credenti e atei, filosofi e poeti, mistici e artisti, ancora oggi, attratti da una ragione altra, che spiega l’assurdo con l’enigma stesso. Inspiegabile certezza, promanante dal patibolo, che da due millenni sostenta, nell’agonia, la speranza. Croce di morte che diviene lux mundi per quanti la cercano.