Anno di pubblicazione: 2014
E’ l’umanità religiosa o la religiosità umana che la rende compagna, amica, sorella, madre. La contrassegna empaticamente determinandola, vestita dell’abito di Domenico di Guzman, donna di una fede che canta l’amore, la luce, la grazia, l’immaginazione, il dono di sé. Una donna che, con lo spirito di Caterina da Siena, non fugge la quotidianità, né le ansie e i problemi, ma li include nella sua esistenza per deporli, quale serto di fiori e spine, ai piedi della croce. Una suora vibrante di intelligenza e humour, che intuisce e sdrammatizza, festosa, amabile, ironica. Temeraria per natura, formatasi al self control, critica per coscienza. Non disponibile a compromessi, cui si oppone, e alla omologazione conventuale. Vuole essere in grado di liberare mente e cuore da chiusure sterili, con balzi in avanti per non restare vittima del vittimismo. Solare nell’anima, nel pensare luminosa, acuta nelle analisi, arguta nella dialettica, negli incontri lieta. Stabilisce flussi armonici, che sanno di abbraccio, tesi a colmare vuoti interiori, dubbi e angosce, spingendo lo sguardo di là da muri e barriere, oltre i cortili, verso “cieli nuovi e terra nuova”, quegli stessi annunziati dalle Beatitudini.