Editore: Pubblisicula
Pagine: 80
Immagini: 35
Anno di pubblicazione: 1999
Attraverso i linguaggi dellâespressionismo realista e del realismo espressionista, il libro – che si avvale di un testo dello scrittore spagnolo Alvarez Garcia – ripercorre i diversi momenti figurali di uno dei maggiori pittori italiani del XX secolo. Il quale si rapporta prima ai maestri europei di fine â800 e di inizio â900, quali Van Gogh e CĂŠzanne, Rouault e Permeke, poi dialetticamente ad alcuni autori del periodo di Corrente.
Lâopera di Migneco altro non è che scandaglio della natura, significata dalla Sicilia e da quanti lâabitano. Terra di miti e di storia che si tramuta in metafisica. Pertanto terra immobile. Effimeri mutamenti che interessano. Sono come la stagioni che si ripetono ciclicamente e restano identiche. Nulla è nuovo. Tutto è antico. Lâuomo che lâartista ricrea ha il volto arcaico dei coloni greci, solcato dalla fatica e oppresso dalla âtukeâ. Uguale la sua realtĂ nel tempo e nello spazio di ieri e oggi. Sempre lo stesso il naufragio.
Pittura della realtĂ , non dellâidea quella di Migneco. Il quale antepone la sua forma allâidea razionale del Novecento che gli appare come negazione del dramma che si consuma nellâEuropa delle dittature.