Testo: Giovanni Bonanno: Circunnavegación del yo
Editore: Museo Emilio Caraffa
Pagine: 1 - 2
Anno di pubblicazione: 2017
È pittura il disegno per Giorgio Vasari che, a metà cinquecento, al cospetto delle opere di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, asserisce: Il disegno è madre di ognuna di queste arti essendo il dipingere disegnare. Appartiene al disegno modellare corpi e volti, indagare dinamica e tensioni, penetrare il groviglio della mente in cerca di se stessa. Di questa concezione, formulata dal Rinascimento, si appropria Sergio Blatto, consapevole del suo valore e dell’energia insita nella linea, che si tramuta in luce, pur essendo generata da carboncini. Non è atono il segno inciso sul foglio. Vibra di ombre e notturni, di trasparenze e magie, componendo immagini di carne e anima.
Potrebbe sembrare Blatto, nel contesto dell’informale e dell’astratto, un epigono dell’accademismo. Non lo è. Controcorrente si pone fra gli artisti che, ispirandosi ai classici della tradizione e della contemporaneità , ripropongono, con rinnovato linguaggio il sentimento dell’esistere. Non pochi, oggi, sono in Europa i pittori che traducono la nudità di uomini e donne, l’asprezza, l’eros con un immaginario che si relaziona alla mitologia greca, alla letteratura antica e moderna, al teatro dell’assurdo, al noir di cinema e fotografia.