Editore: Ila Palma
Pagine: 142
Anno di pubblicazione: 1981
In questo testo si vuole evidenziare come il creatore di Mouchette senta il problema del male nella sua duplice realtà: la satanica e l’umana. Bernanos quando deve presentare la pienezza del male, parla di morte: è per lui nella meccanica delle cose, essendo il peccato frutto della menzogna, divenuta unico movente ed incarnazione del delirio.
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Chi ha letto il primo volume che Giovanni Bonanno dedica all’opera di Georges Bernanos avrà notato come il critico, analizzando le fonti (ma il termine è certamente improprio) della narrativa bernanossiana (da Balzac a Dostoieskij e i possibili rapporti con la letteratura dei “poeti maledetti” o con quella esistenziale, insita sulla visione del male in Bernanos e sul comportamento dei suoi personaggi di fronte a questo tremendo problema che pesa sulla coscienza del cristiano come una spada di Damocle. Un dramma, certamente, quello che ha come fondamento l’immagine bidimensionale del male-bene, tanto più tragica in quanto sembra determinare quasi la possibilità stessa o meno di vivere. Un “mistero,” senza dubbio, soprattutto per il credente, che non poteva non attrarre lo scrittore indagatore di anime.
Salvatore Orilia
Indice: Introduzione di Salvatore Orilia; Il male quotidiano; Irruzione di Satana; La scimmia beffarda; L’ora delle tenebre; Negazione e negatività; Metamorfosi del peccato; Esistenzialismo e teologia; L’analisi trans psicologica; Noia; Mediocrità; Orgoglio; Curiosità; Impostura; Menzogna omicida; Menzogna metafisica; Fuga nel réve; Sesso e morte; Bibliografia.